Kolach
9 02 2014Ogni tanto mi rifaccio vivo sul blog, nella speranza di tornare a essere più regolare in futuro. Ma tant’è, gli impegni sono tanti, il tempo libero scarseggia e qualche ora devo anche dormirla… In una delle ultime domeniche piovose mi sono però rimesso ai fornelli, o meglio, con le mani in pasta. In procinto infatti di partire per la Bulgaria per la prima volta a fine mese (lavoro, lavoro), mi sono letto un po’ di pagine su Internet relative anche alla gastronomia tradizionale del paese. Carne, carne e ancora carne, com’è d’uopo nei Balcani, ma anche un interessante pane solitamente preparato per le feste (Natale, ma soprattutto Pasqua), il kolach, in realtà ben conosciuto, in varianti simili tra loro, in tutta l’Europa orientale, dalla Repubblica Ceca all’Ucraina, nonché in diverse zone degli Stati Uniti dove più forte è stata l’immigrazione dall’est europeom.
Lievemente dolce, morbido e gradevole, facile da realizzare, si è rivelato un pane estremamente versatile per qualsiasi utilizzo: a colazione, con confettura di frutti di bosco o crema di nocciole, a pranzo e cena, come valido accompagnamento di qualsiasi piatto, ma soprattutto in coppia perfetta con un robusto tagliere di affettati vegetali e formaggi vegan.
E ora vi scrivo velocemente la ricetta, che ne ho lasciato ancora un po’ di là in cucina con qualche fetta di carpaccio di mopur…
Kolach Il segreto per un buon risultato è, come per ogni lievitato, un bel po’ di impegno nella fase dell’impastamento (almeno 15 minuti a mano!) e soprattutto un luogo caldo e ben isolato da correnti d’aria per le lievitazioni. La doppia lievitazione permette di ottenere un pane leggero e ben digeribile, oltre che particolarmente piacevole al palato. Per la glassa farina e olio per la spianatoia Sciogliete la margarina a bagnomaria. Mescolate 45 ml di latte di soia, lo yogurt e la margarina. 45 minuti |
Tag:malto d'orzo, semi di papavero, yogurt di soia
Categorie : Natale, Pasqua, cucina bulgara, cucina ceca, cucina ucraina, dolci senza zucchero