Genova
25 09 2011“Preferisco Genova a tutte le città che ho abitato. Mi ci sento perduto e familiare, piccolo e straniero. Ha una distesa di cupole, di monti calvi, di mare, di fumi, di neri fogliami, di tetti rosa e quella lanterna, così alta ed elegante, e meandri popolosi, labirinti affollati le cui viuzze salgono, scendono, si intersecano improvvisamente, sbucano sulla veduta del porto. Genova, una città piena di sorprese, di porte scolpite in marmo, ardesia, casse, formaggi, scale, biancheria al posto del cielo, cancellate, bizzarro dialetto dal suono nasale e irritante, dalle abbreviazioni strane. Vocaboli arabi o turchi. Mentre Firenze si contempla e Roma sogna e Venezia si lascia vedere, Genova si fa e rifà.” (Paul Valéry)
È da un po’ che volevo scrivere di Genova, una città che a me piace moltissimo, a torto spesso un po’ negletta dai più. L’occasione è arrivata qualche tempo fa, quando ci siamo ritornati per assistere alla versione italiana di Cats. Con questa scusa ne abbiamo approfittato anche per visitare o rivisitare luoghi e monumenti della città.
L’arrivo in treno da Torino è di sabato all’ora di pranzo. Ci incontriamo con un’amica e ci dirigiamo da Bliss, locale vegetariano non lontano dal centro storico. Il ristorante, d’ispirazione indiana, offre a pranzo un menù a prezzo fisso particolarmente saziante (con versione vegan). Sorrisi, cordialità, sapori ben calibrati. Da provare il vino analcolico. Ci vorrei tornare per cena, con un più interessante menù alla carta. *** IL LOCALE HA CHIUSO A NOVEMBRE 2011***
Il pomeriggio è dedicato a esplorare parte del notevole patrimonio architettonico della Genova ducale, costituito dai bellissimi Palazzi dei Rolli e le Strade Nuove, (nominate Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 2006), che culminano nella splendida Via Garibaldi, punto di separazione tra i quartieri medievali (e delle classi meno abbienti), e quelli rinascimentali. Gli edifici inseriti nella lista Unesco sono 42, ma in totale si tratta di oltre 130 residenze che coprono tutto l’esteso centro storico della città (il più vasto d’Europa).
Bellissimi gli affreschi di Palazzo Angelo Giovanni Spinola (oggi sede di una banca), così come il cortile di Palazzo Grimaldi Doria Tursi, che custodisce uno dei violini di Niccolò Paganini (il “Cannone”).
Ma i più belli in assoluto sono Palazzo Rosso e Palazzo Bianco, con le loro splendide raccolte di pittura rinascimentale e barocca.
Da qui un salto nei caruggi medievali di Genova, con il trambusto tipico del sabato pomeriggio, tra negozi, genovesi intenti a fare la spesa, colori e odori. Degna di nota la fornitissima olioteca Le Gramole, dove poter trovare il meglio dell’artigianato alimentare ligure, tra cui oli, creme di olive, pasta (i croxetti sono da provare) e una strana, ma buonissima, confettura di olive taggiasche.
Breve passaggio alla Locanda di Palazzo Cicala, bella residenza storica di fronte alla Cattedrale dove abbiamo pernottato, e spostamento poi in direzione Molo Nuovo per lo spettacolo (con cena veloce in un non memorabile ristorante giapponese).
La domenica mattina, dopo una colazione a base di focaccia (controllate che non abbia latte o strutto), rimaniamo in zona Porto Antico. Si comincia dalla Cattedrale di San Lorenzo, con la sua particolarissima facciata gotica a strisce bianche e nere, con all’interno la Cappella di San Giovanni Battista e il Museo del Tesoro.
Da qui ci aspetta una mostra di arte contemporanea a Palazzo Ducale, dal cui interno si intravede ancora meglio la Torre Grimaldina, prigione “politica” della Repubblica di Genova. Usciti poi su Piazza De Ferrari, è la volta di qualche scatto al Palazzo della Nuova Borsa, in stile Liberty, e al Teatro Carlo Felice.
Una visita a Genova non può non includere la Casa di Cristoforo Colombo, claustrofobico luogo di nascita del grande esploratore, con il contiguo Chiostro di Sant’Andrea e Porta Soprana, unico punto rimasto della cinta difensiva della città medievale.
Dopo aver vagabondato per gli stretti caruggi tra via San Lorenzo e il Molo Vecchio, alla ricerca di un locale dove pranzare, ci fermiamo da I Tre Merli sul Porto Antico, dove gustare uno dei miei piatti preferiti, la farinata, abbondantemente cosparsa di rosmarino, calda e fragrante.
Ultimo giro per il Porto Antico prima di riprendere il treno per rientrare a casa: il bel Palazzo San Giorgio cerca di mostrare le sue grazie nonostante la non felice sopraelevata che costeggia il molo, e Il Bigo di Renzo Piano ci permette di godere di un’ultima vista sui suggestivi tetti di Genova.
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Bliss ***IL LOCALE HA CHIUSO A NOVEMBRE 2011*** Cucina: vegetariana di ispirazione indiana –buona scelta vegan e crudista A pranzo propongono un thalis indiano a base di cereali, legumi e verdure. Porzioni abbondanti, opzione vegan. A cena anche piatti crudisti. |
Le Gramole Olioteca in cui perdersi. Oli extravergini liguri, olio di noce, creme di olive, |
I Tre Merli – Restaurant and Wine Bar A parte la farinata (e le insalate), di vegan non c’è praticamente nulla. |