Acqui Terme
15 05 2011Nell’Alto Monferrato, adagiata sulle colline a sud di Alessandria, sorge Acqui Terme, nota per le sue acque termali fin dai tempi dei romani. Ed è per trascorrere un pomeriggio in una delle spa della cittadina che ne approfittiamo per visitarla. In realtà ad Acqui siamo già stati diverse volte, ma è talmente piacevole che è sempre bello trascorrervi qualche ora.
Arriviamo in città nella tarda mattinata di un sabato d’inizio aprile, particolarmente caldo e quasi estivo: colazione al Caffè Onesti (con spremuta, caffè d’orzo, fette biscottate e confetture artigianali di Acqui (Gli Sfizi di Maddalena), al kiwi e alla pera madernassa – il latte di soia era purtroppo finito, ma di solito ce l’hanno), per poi immergersi nelle stradine acciottolate del centro storico, affiancate da bei palazzi dalle tinte pastello. Al centro, il simbolo di Acqui, la Fontana della Bollente, da cui sgorga acqua termale caldissima dal caratteristico odore di zolfo.
Dopo aver vagabondato un po’ per i viottoli, ci dirigiamo verso una delle istituzioni cittadine, Oliveri Funghi, negozio di splendide specialità alimentari tra cui, per per l’appunto, i funghi selvatici del Sassello: essiccati o conservati sott’olio extravergine d’oliva, fanno bella mostra di sé porcini testa nera, galletti, funghi del muschio e misti del sottobosco. I prezzi non sono economici, ma decisamente non elevati per prodotti di così alta qualità. Da provare anche gli altri sott’oli come i carciofi o le melanzane alla brace, e la mostarda d’uva. Da qui, tappa all’Enoteca Regionale di Acqui Terme, nelle viscere di un palazzo dell’XI secolo: da degustare e acquistare la specialità locale, il Brachetto d’Acqui.
A pranzo, prima di spostarci nella zona termale, ci dirigiamo, su consiglio di Isafragola all’Antica Osteria da Bigàt, celebre per la sua farinata, a detta loro la migliore del mondo! Decisamente deliziosa, effettivamente, grazie anche alla rapida cottura nel grande forno a legna. Per chi è vegan, nient’altro da assaggiare (se non insalate e verdure, e il sorbetto al limone), ma la porzione grande di farinata, con un contorno di verdure, basta e avanza.
Il pomeriggio è stato interamente dedicato ai trattamenti della spa Lago delle Sorgenti: tra idromassaggi, piscine con acqua termale, sauna e bagno turco, bar con splendidi frullati di frutta e latte vegetale, il tutto si è degnamente concluso con l’ultima sala di rilassamento a suono di gong.
Un po’ frastornati ma decisamente rilassati, ritorniamo nel centro storico, gremito di persone per l’aperitivo e la cena, e ci dirigiamo da Angolo diVino, una piccola chicca vicino alla Bollente scoperta grazie a Laboratorio Veg: vineria con cucina, offre già nel menù una serie di opzioni vegane ma, prenotando un paio di giorni prima, Donatella, la titolare, sarà lieta di preparare un intero menù, come nel nostro caso.
Il locale, piccolo e confortevole, è arredato in maniera particolare e con tanti oggetti da mercatino delle pulci. Il tutto si armonizza però perfettamente, pur essendo piccolo e piuttosto carico, non dando alcuna sensazione di claustrofobia, ma di rilassatezza e intimità. La cantina è ben fornita, il servizio accurato e gentile. Pur essendo molto impegnata (il locale era pienissimo e le prenotazioni su ben due turni), Donatella ci ha dedicato un po’ del suo tempo per parlarci della sua attività e delle sue scelte in cucina: pochi piatti ben cucinati, con alcune variazioni del giorno, scelta di piccoli produttori locali, attenzione alle richieste della clientela.
Dopo aver stappato una bottiglia di un interessante Dolcetto d’Acqui (potrete poi portarvi la bottiglia via se non la terminate), abbiamo iniziato con un’insalata di carciofi crudi e pompelmo, e con un piacevole fagottino di pasta fillo con verza e pistacchi, il tutto accompagnato da grissini al sesamo e pane ai cereali fatto in casa.
A seguire pasta di farro con piccole verdurine grigliate e “briciole” (pangrattato aromatico fatto in casa) e, come secondo, un delicato ma deciso brasato di seitan al Barbera.
A conclusione siamo tentati da alcune piacevoli sorprese: LDM opta per il budino di soia con fragole, io invece seguo il “Percorso del Sol Levante”, un originale assaggio di scorze di arancia ricoperte di cioccolato fondente, fettine di arancia con zucchero di canna e caffè, per concludersi nel bicchiere di cioccolato con uvetta al rum.
La giornata volge ormai al termine, e dopo un’ultima passeggiata per Acqui, ci godiamo il lungo tragitto notturno tra le aspre colline e i vigneti dell’Alto Monferrato, in direzione di Asti e Torino.
Acqui Terme Caffè Onesti Oliveri Funghi |