Bruxelles
25 10 2009Dopo Venezia, la seconda mini guida del Cucchiaio di Legno la dedico a Bruxelles, dove ho trascorso un interessante fine settimana a luglio, complice un biglietto premio di Lufthansa. O meglio, un annetto fa, diretto a Francoforte per lavoro, sono rimasto a terra a causa di un overbooking, e mi è stato regalato un buono: c’è saltato così un doppio biglietto per la capitale belga, dove non ero ancora mai stato, e che mi incuriosiva abbastanza.
Quartier generale dell’Unione Europea e della Nato, Bruxelles non tradisce il suo spirito internazionale e appare come una città di contrasti: francofona in territorio fiammingo, cosmopolita ma a tratti provinciale, frenetica e al contempo rilassata, è da scoprire con spirito curioso e aperto.
Ed è con questo spirito che vi segnalo i punti salienti del mio breve soggiorno belga.
Dichiarata patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, la Grand Place è la piazza principale di Bruxelles, circondata da splendidi edifici. Essenziale farsi venire il torcicollo ad ammirare gli edifici dell’Hôtel de Ville e del Musée de la Ville de Bruxelles, ma soprattutto a cercare di individuare le decorazioni delle varie case, ognuna delle quali evoca la gilda (corporazione) d’appartenenza.
La zuppa di miso e la torta di noci, nocciole e semi vari di Den Teepot. Ma anche la torta di mele è sensazionale.
Fare scorta di pane a lievitazione naturale, pasticceria vegan e cioccolato al latte di riso del Bioshop al piano terra di Den Teepot.
La storia e le tecniche fumettistiche al Centre Belge de la Bande Dessinée, museo interamente dedicato al fumetto e ospitato in un ex-magazzino tessile art nouveau di Victor Horta.
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Per le fanciulle, un giro di shopping da Second Style, che vende abbigliamento e accessori di riciclo, e i cui proventi per metà vanno a progetti di Oxfam.
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Scoprire tutto sul cacao e sul cioccolato, e sulle tecniche di coltivazione e di lavorazione al Musée du Cacao et du Chocolat, ospitato in una casa di tre piani nel centro storico.
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Abiti e accessori vintage dal 1920 al 1980 da Gabriele Vintage.
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Giro di shopping (soprattutto di libri e cioccolato, ma anche di musica e abbigliamento) nel più antico centro commerciale d’Europa, le Galeries St. Hubert.
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Una cena trendy da Soul, ristorante biologico in una piccola via in salita nel quartiere di Sablon.
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Una lunga giornata dedicata ai Musées Royaux des Beaux-Arts, il più importante museo del Belgio, dedicata alle opere di Matisse, alla pittura fiamminga e alle avanguardie francesi e belghe, in cui si inizia dalla Tentazione di Sant’Antonio di Hyeronimous Bosch e si conclude, in una sorta di circolo, con la medesima rivisitazione di Salvador Dalí.
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Hummus e falafel a volontà nei locali mediorientali di Rue du Marché aux Fromages (ovvero Pitta Street, per via dell’origine geografica dei ristoranti che vi si affacciano).
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Cioccolato in tutte le sue forme (quatre-mendiants al fondente, cioccolato extrafondente, cioccolato bio alle mandorle salate o alla lavanda) da La Belgique Gourmande.
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Una serata in una delle istituzioni di Bruxelles: A la Mort Subite, con la sua birra (gueuze) aromatizzata e, naturalmente, buona da morire.
La mappa di Bruxelles del Cucchiaio di Legno
La ricetta, infine…
Pain à la grecque Insieme agli speculoos, il pain à la grecque è uno de biscotti tipici di Bruxelles. È un biscotto al latte, zucchero di canna e cannella, che non ha alcuna origine greca, a dispetto del nome. Si tratta semplicemente di una corruzione francofona del fiammingo “brood van de gracht” (pane del fossato), che i monaci agostiniani erano soliti offrire ai poveri in un luogo denominato “Fossé-aux-loups” (Fossato dei lupi). Rispetto all’originale, ho eliminato chiaramente uova e latte vaccino, così come ho preferito sostituire la classica granella di zucchero che li ricopre con del riso soffiato. Le dosi sono per 24 biscotti. farina 0 500 g + 20 g per la spianatoia Scaldate velocemente il latte fino a farlo intiepidire. Sciogliete il lievito di birra nel latte tiepido, mescolando bene. 70 minuti + 2 ore di lievitazione |